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Cattedrale dei Santi Filippo e Giacomo – Sorrento

Cattedrale dei Santi Filippo e Giacomo – Sorrento

Il rifacimento delle facciate della Cattedrale di Sorrento, voluto da Don Carmine Giudice, può essere considerato un intervento prestigioso e insieme di grande responsabilità, perché ha interessato uno dei monumenti simbolo della città del Tasso. In origine il Duomo, con la dedica a San Renato, presumibilmente sorgeva fuori le mura cittadine e soltanto intorno al XII secolo venne edificato ex novo nel centro cittadino e intitolato all’Assunta e ai Santi Filippo e Giacomo. Come per molti altri edifici sacri del territorio, la chiesa si presenta oggi con una sontuosa veste barocca. Non passano inosservate le grandi tele del presbiterio di Giacomo del Pò, pittore romano del Settecento di grande estro, introdotto dai Gesuiti. È pur vero che la Cattedrale conserva opere più antiche, ricordiamo ad esempio la tavola cinquecentesca di Silvestro Buono, raffigurante la Madonna con il Bambino, tra i Santi Giovanni Battista ed Evangelista, oltre a preziosi reperti archeologici. La facciata principale in stile neogotico, risalente al 1924, è stata oggetto di un accurato intervento di risanamento conservativo, che è consistito principalmente nella pulitura del paramento murario e nel recupero delle cornici, degli ornati e delle parti affrescate. Delle facciate laterali sono stati risanati gli intonaci e tutti gli elementi ornamentali. I lavori sono stati abilmente diretti dall’architetto Giovanni Mauro e dal restauratore di beni culturali Andrea Porzio, coadiuvati dal maestro Domenico Ruggiero.

Gli interventi che hanno permesso ai prospetti della Cattedrale di ritornare al primitivo splendore sono un’ulteriore dimostrazione dell’abilità dei restauratori che collaborano con la Parlato Spa. Tali interventi hanno previsto l’applicazione delle più innovative tecniche di restauro. La facciata principale, rivestita con lastre di marmo di Trani agli inizi del Novecento, si presentava annerita dagli agenti atmosferici. Grazie all’utilizzo di laser, che caratterizzano il restauro di ultima generazione, insieme ad impacchi altamente biocompatibili a base di alghe, all’uso di spazzole e ad un accurato lavaggio con idropulitrice, la facciata ha riacquistato l’antica brillantezza. Sono stati poi stesi, sull’intera superficie, adeguati protettivi naturali e traspiranti.
La facciata laterale sul Corso Italia mostra invece “finte” lastre marmoree, ottenute dipingendo con la tecnica del “fresco su fresco” ed impregnando all’interno dell’intonaco il colore con scialbature e infine tracciando le fughe sull’intonaco stesso. In seguito alle preventive operazioni di disinfestazione da alghe e muschio, si è proceduto alla stuccatura delle fughe con malta a base di calce idraulica e con leggerissime velature ad acquerello, in maniera da restituire l’effetto originario.
by parlatocostruzioni